PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINES
Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è stato istituito nel 1993 ed è situato nell'Appennino tosco-romagnolo, tra le province di Forlì-Cesena, di Arezzo e di Firenze.
cenni storici
La storia di questo territorio comincia in età antica, con i primi insediamenti Etruschi i quali trovarono nel "Lago degli Idoli" il più importante sito archeologico dell'Appennino Tosco Romagnolo, ai piedi del Falterona, un luogo dove venerare le proprie divinità. Le Foreste Casentinesi sono un territorio ben noto fin dal Medioevo quando le popolazioni Toscane utilizzavano il prezioso legname proveniente da questi boschi per varie opere, in particolare l'Opera del Duomo di Firenze, un ente laico che gestiva queste Foreste, utilizzò questo legname per la costruzione di vari edifici tra cui la Cupola del Brunelleschi[4] mentre il Granducato di Toscana impiegò gli enormi abeti per costruire gli alberi maestri delle flotte navali di Pisa e Livorno.
territorio
Dal punto di vista naturalistico, circa l'80% del territorio è boscoso[6]: l'area protetta rappresenta una delle foreste più pregiate d'Europa, il cui cuore è costituito dalle Foreste Demaniali Casentinesi al cui interno si trova la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino, la prima istituita in Italia nel 1959 e più volte insignita del Diploma Europeo[7]. Anche la cima più alta del Parco, Monte Falco, presenta una Riserva Naturale Integrale nel versante nord. Infine, il Parco nazionale accorpa anche la Riserva Naturale Biogenetica di Campigna, la Riserva Naturale Biogenetica di Scodella, la Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli e la Riserva Naturale Biogenetica di Badia Prataglia.
Il territorio del Parco è caratterizzato anche dalla presenza di centri abitati ricchi di storia, quali Badia Prataglia, Camaldoli, La Verna e San Benedetto in Alpe.
fonte wiki
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