San Miniato
la civiltà del colle
Dodici secoli di storia
testimoniati da un ricco patrimonio monumentale.
San Miniato incarna i tipici caratteri della toscanità;
è una città piccola ma di ben definita identità, con dodici
secoli di storia, un’intatta fisionomia medievale e panorami
di serena bellezza.
L’abitato si arrampica
su un poggio che domina le valli dell’Elsa e dell’Arno.
Al vertice si eleva
la Torre duecentesca, unico resto della rocca fatta costruire
nel 1240 da Federico II; qui si tolse la vita Pier delle
Vigne, il cancelliere della corte sveva protagonista di
un celebre canto dell’Inferno dantesco.
Sotto la torre si allarga
il Prato del Duomo, affacciato sulla piana dell’Arno come
una terrazza panoramica; è dominato dal profilo in marmo
e cotto della cattedrale duecentesca, il cui campanile
è l’antica torre detta “di Matilde” in omaggio alla contessa
di Canossa.
Sulla stessa piazza troviamo
anche il Palazzo dei Vicari del Popolo, il Palazzo Vescovile
e il Museo Diocesano - ricca raccolta d’arte sacra in
cui si ammirano dipinti di Filippo Lippi e Neri di Bicci,
e un Cristo in terracotta di Andrea del Verrocchio.
Alle spalle della cattedrale,
e precisamente dal Santuario del Crocifisso, uno scalone
porta direttamente al Palazzo del Municipio e al trecentesco
Oratorio della Madonna di Loreto; bastano pochi passi
in più per arrivare ad altre chiese affascinanti, come
l’Oratorio della Misericordia, ornato da una Madonna di
scuola giottesca, e a San Francesco, grandioso edificio
romanico in cotto fondato nel XIII secolo, in luogo del
tempietto dedicato a San Miniato che fu il primissimo
nucleo della città.
Dal Prato del Duomo si
scende in breve anche a piazza della Repubblica e al settecentesco
Palazzo del Seminario, e quindi a piazza del Popolo e
alla chiesa gotica di San Domenico, decorata da bellissimi
affreschi di scuola toscana.
Accanto ai dipinti del
Maestro di San Miniato e di Giusto d’Andrea troviamo un’opera
di grande scultura rinascimentale come il Sepolcro di
Giovanni Chellini, ideato da Donatello e realizzato da
Bernardo Rossellino.
Presenze artistiche
non casuali in questa terra che fu lungamente contesa
tra Pisa e Firenze, e prese infine per sé il meglio di
entrambe.
|