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Capolavoro dell'architettura romanica pisana, innalza la
mole marmorea al centro della piazza. Nonostante il lungo corso dei lavori, l'intervento
di maestranze di cultura diversa - tra cui determinante quella islamica - e il sovrapporsi
di elementi stilistici lombardo-emiliani, classici, tardo-antichi, bizantini, ravennati e
arabi, la Cattedrale presenta una mirabile unità che ne fece il modello per numerose
realizzazioni architettoniche in buona parte della Toscana e in molte zone di influenza
pisana. Iniziato nel 1064 sotto la direzione dell'architetto Buscheto, venne consacrato
nel 1118 da papa Gelasio II; nello stesso XII secolo i lavori proseguirono col
prolungamento delle |
navate e con la costruzione di una nuova
abside e dell'attuale facciata, opera di Rainaldo; un ulteriore intervento in facciata
risalirebbe alla seconda metà del secolo a opera degli scultori Guglielmo e Beduino.
Gravemente danneggiato nel 1595 da un incendio, fu restaurato grazie alla munificenza dei
granduchi medicei, mentre alla prima metà dell'Ottocento risale la vasta campagna di
restauri sotto la direzione di Luigi Cambrai-Digny, che determinò la sostituzione con
copie, per motivi di conservazione, di buona parte della decorazione plastica. L'edificio,
orientato, ha pianta a croce latina, con transetto e cupola ovoidale all'incrocio dei
bracci cinta da loggiato gotico aggiunto nel 1380; l'ampio basamento marmoreo che cinge
l'edificio venne apposto intorno alla metà dell'Ottocento. L'involucro è caratterizzato
dal netto risalto della grande massa del corpo principale, dall'imponente cupola, dal
transetto e dall'abside, coordinati dall'omogeneo parametro a fasce bianche e nere e dalla
classicheggiante partitura decorativa ad arcate e lesene. |