Rassegna
stampa sui lavori alla Torre di Pisa dal 1995 ad oggi News about the Leaning Tower of Pisa since 1995 |
07 Gennaio 2001 - Il Tirreno
Undici anni fa chiudeva la Torre il calvario è finito: a giugno riapre Quel 7 gennaio 1990 l'annuncio venne dato in diretta tv da Raffaella Carrà in una forma che indignò la cittadinanza pisana s.p. |
PISA. Erano le ore 15 e 25 del 7 gennaio
1990, in pratica oggi di 11 anni fa, e le campane del Torre «suonarono a morto». La
Torre era stata chiusa e la chiave della porta era passata dalle mani del professor
Giuseppe Toniolo, presidente dell'Opera Primaziale, a quelle del sindaco di Pisa,
Giacomino Granchi. Quella che per la Rai voleva essere una festa, si concluse con questa
frase pronunciata dalla conduttrice Raffaella Carrà: «Sindaco, le chiedo di chiudere la
Torre». Mai avvenimento, per i pisani drammatico, fu più ridicolo: un capitolo amaro per
una delle sette meraviglie del mondo! Se si torna indietro con la memoria si deve dire:
mai lutto cittadino fu più...ridanciano. Sì, perchè la chiusura della Torre, con le campane che suonavano a morto, fece cadere la città in stato di coma, di lutto, e la Rai che fece ritardare, addirittura, la chiusura di ben 52', per un ritardo del ministro Prandini. Sono passati 11 anni e quella che sembrava solo una "pausa" di restauro, si è rivelata la più lunga chiusura della storia di un monumento di grande valenza storico-architettonico. Ora, comunque, sembra che la riapertura avverrà il prossimo 17 giugno, nel giorno del Santo Patrono di Pisa, San Ranieri. Avverrà in pompa magna, con un concerto del grande Andrea Bocelli, ma è augurabile che non ci sia la diretta Tv. Certo, ci sono tanti accostamenti con l'avvenimento di undici anni fa ed i giorni nostri: era una domenica il 7 dicembre 1990, così come oggi, il giorno avanti sabato di Epifania ed è sempre in circolazione randa Raffaella Carrà. A parte gli scherzi, alcune notizie curiose ci dicono della grande notorità della nostra tanto amata Torre pendente: con l'esposizione della più lunga cravatta tricolore (1987) da Guinness dei primati; la torre occupata, negli anni settanta, dai lavoratori della Richard Ginori; la torre pubblicitaria con infinite spot televisivi che hanno immortalato il più celebre campanile del mondo; la torre fotografata, con i tanti tantissimi stranieri, ma anche italiani, e con i giapponesi in testa "appoggiati" alla torre, a mò di sostegno. Questa è la Torre di Pisa, che ispirò anche la celebre canzone subito dopo la seconda guerra mondiale, questo è il bene insostituibile per i pisani doc, anche se, soprattutto, i politici ed i sempre più pessimisti tour operator, dicono: «La torre soffoca il turismo nella nostra città, basta 20' e poi si può andar via... Pisa è tutta là, in piazza dei Miracoli». Sicuramente è vero, ma è altrettanto vero che in fatto di turismo, la nostra città non ha mai avuto le idee chiare, non ha mai cercato di "allargare" l'offerte turistiche (solo ora, negli ultimi anni, qualcosa di più si fa ndr). La domanda da porci è questa: «Quante città al mondo vorrebbero il nostro splendido monumento?». Risposta: tutte. Ora attendiamo che ripra. Mancano poco più di cinque mesi. C'è solo da recuperare 3 dei 38 centimetri necessari per assicurarne una lunga vita di almeno tre secoli. |
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