Torre Una notizia buona e una meno buona fornite dalle commissioni di
salvaguardia Mancano
millimetri e miliardi
Il Giubileo non avrà la Torre. Il sogno del presidente
dell'Opera del Duomo, professor Ranieri Favilli, di avere una piazza del Duomo nel suo
antico splendore pronta ad accogliere i pellegrini, è ormai svanito nel nulla. E' bastata
una frase di un esponente del comitato a far capire che i lavori non potranno mai essere
conclusi il 31 dicembre 1999 e che ancora altri anni di tribolazione attendono non solo la
Torre, ma anche i turisti che vengono a Pisa e che purtroppo ormai da tempo si trovano di
fronte ad un cantiere. Se infatti la sottoescavazione sembra essere un rimedio efficace
per raddrizzare il monumento di 50 centimetri, bisognerà però procedere con molta
lentezza.
Ciò significa che almeno per altri due anni si continuerà a togliere terra sotto le
fondamenta del Campanile di Bonnano. E nel frattempo il comitato dovrà anche darsi da
fare per trovare nuovi finanziamenti, visto che quelli assegnati nel '90 stanno per
terminare. I soldi residui arrivano appena ad un miliardo e mezzo. Troppo pochi se si
considera che i lavori veri e propri sono appena cominciati. Se dunque c'è ancora tanta
strada da fare, consola almeno il fatto che il metodo individuato ha già dato risultati
molto positivi. La Torre, infatti, ora pende un millimetro e mezzo in meno rispetto a
venti giorni fa, quando sono cominciate le prove di sottoescavazione prelirninare. Un bel
risultato e anche un respiro di sollievo per il comitato, reduce dalla brutta esperienza
del "settembre nero", quando, durante una serie di interventi per congelare il
terreno, il campanile aumentò la sua pendenza di quasi un millimetro in una sola nottata.
Abbandonato il progetto dell'ancoraggio delle fondamenta a 40 metri di profondità, si è
pensato di scavare terra per raddrizzare il monumento, così come era già stato fatto per
il Duomo di Città del Messico. Ma quello è grande e tozzo, mentre il campanile, oltre
che fragile, è alto e slanciato. Provata con molta titubanza in un angolo della piazza,
ora la sottoescavazione è direttamente applicata alla Torre. E questa volta la sorpresa
c'è stata, sì, ma positiva.
Lavori pubblici Positivi i primi risultati della
sottoescavazione.
"Risucchiate" due tonnellate di terra sotto il catino
La Torre è già un po' più dritta
di Valeria Caldelli
La Torre è già un po' più dritta. In appena 15 giorni ha recuperato la pendenza che era
solita accumulare nell' arco di un anno e anche qualcosa di più. Segno che, dopo tanto
penare, la sottoescavazione potrebbe essere la "cura" giusta per lei. E
ovviamente il comitato "gongola" per il successo ottenuto anche se altre nubi si
addensano a causa del ritardo con cui il Parlamento sta affrontando il problema del
rinnovo del mandato. "Potrei anche mettermi a ballare danze messicane, ha esordito
l'ingegner Carlo Viggiani annunciando che grazie alle prime prove di sottoescavazione il
Campanile di Bonanno si è raddrizzato di un millimetro e mezzo. "E' ancora troppo
presto per essere certi di poter andare fino in fondo, ma questi primi risultati sono
sicuramente incoraggianti. Adesso proseguiremo le prove per altri due mesi e se tutto
andrà bene come speriarno potremo dare il via al provvedimento definitivo". Fino ad
oggi sono state prelevate circa due tonnellate di terra dalle viscere sotto il catino, a
circa un metro di distanza dalle fondamenta. Ma il "cavatappi" si avvicinerà
sempre di più al basamento sotterraneo del Carnpanile per poi andare a
"risucchiare" il terreno proprio sotto la parte nord della Torre.
"L'obiettivo è diminuire la pendenza di circa mezzo metro", ha ripetuto
l'ingegner Viggiani, precisando, però, che sarà assolutamente impossibile terminare i
lavori per il Giubileo.
"Se andiamo avanti con il ritmo attuale ci vorrà moltissimo tempo. Se invece
riusciamo ad accelerare i prelievi, come pensiamo, dovremmo farcela in un paio
d'anni". Insomma, almeno fino al 2001 la Torre resterà in mezzo a ruspe e
"cavatappi" con buona pace dei pellegrini del Giubileo che dovranno
accontentarsi di guardarla da lontano. Ma la conclusione dei lavori rischia di scivolare
ancora più in là a causa dei soliti inciampi burocratici. La legge per rinnovare il
comitato passa in continuazione dal Senato alla Camera e viceversa per i molti emendamenti
che non riguardano la Torre, ma altri provvedimenti contenuti nello stesso testo.
"Non ci resta che sperare che sia tutto risolto per i primi di maggio", ha detto
il professor Michele Jamiolkowski, coordinatore del comitato. "Altrimenti non
potremmo dare il via alla sottoescavazione definitiva". Ma c'è anche un altro
problema all'orizzonte. I soldi messi a disposizione dal governo nel 1990 sono quasi
finiti. Il comitato ha adesso a disposizione soltanto un miliardo e mezzo e non è certo
sufficiente a portare a termine l'operazione. Quindi, una volta ottenuto il rinnovo, il
professor Jamiolkowski dovrà andare a Roma a battere cassa. Ma quanto è stato speso fino
ad oggi? Il finanziamento iniziale era di 40 miliardi, ma una parte di questi sono
ritornati allo Stato per non essere stati usati in tempo. Si può dunque calcolare che in
dieci anni la somma spesa sia stata di circa 30 miliardi. |