Torre al sicuro per 200 anni
Con la sottaescavazione opendenza ridotta del 10%

Quando fu chiusa, il 7 gennaio 1990, le autorità non avevano dubbi la Torre di Pisa sarebbe stata riaperta al massimo nell'arco di tre anni. Da allora è successo di tutto, la prima Repubblica è finita e si sono alternati vari governi. Una proroga di 18 mesi fu decretata dal governo nel 1994, poi ne vennero altre. E oggi sembra proprio che i tempi siano destinati ad allungarsi ancora mentre la torre più famosa del mondo resta trasformata in un brutto cantiere con tutta la sua piazza. La buona notizia è che, stando agli ultimi risultati la Torre sta tornando in "posizione di sicurezza" grazie alle cure che dovrebbero consentire di ridurre l'inclinazione "di circa il 10% rispetto a quella attuale, assicurandone la stabilità per i prossimi 150 - 200 anni". Ma il rischio è che i ritardi si possano protrarre ancora mentre i fondi si stanno esaurendo, come denuncia lo stesso presidente del comitato per la salvaguardia della Torre di Pisa Michele Jamiolkowski, in attesa che venga approvata la nuova legge sulla tutela del monumento. Per questo la presidenza del consiglio ha trasmesso al Senato le relazioni svolte dal comitato di coorssinamento tra marzo 1997 e settembre 1998, dalle quali risulta che c'è ancora molto da fare. Tra i lavori già eseguiti, l'ultima relazione ricorda la messa in opera dei cavi di acciaio per il miglioramento strutturale del monumento e l'applicazione, sul bordo sopra pendenza della fondazione, di un contrappeso di 600 tonnellate costituito da lingotti di piombo. Proprio questo intervento, si sottolinea nella relazione ha determinato per la prima volta nella storia della torre una "piccola ma significativa" riduzione dell'inclinazione. Sono stati poi completati, o sono in "avanzata fase di elaborazione", i progetti esecutivi riguardanti la stabilizzazione geotecnica della fondazione mediante l'intervento di sottoescavazione e delle opere di presidio necessarie per la sua realizzanone.