Torre sempre più
dritta ma i soldi stanno finendo
La Torre di Pisa trema, ma per i finanziamenti, non certo
per la sua atavica pendenza che, anzi, sta diminuendo (il Campanile si è raddrizzato di
altri 5 millimetri: da 11 a 16, in una sola settimana). Mancano sei miliardi per
completare i lavori. Se almeno la metà di essi non arriva entro qualche mese i lavori si
fermeranno, mettendo a serio rischio la fase finale di salvaguardia del celebre monumento.
"I risultati della sottoescavazione sperimentale - ha detto il presidente del
comitato degli esperti, Michele Jamiolkowski - sono molto positivi e superiori alle
aspettative, tanto da prevedere l'inizio della fase vera e propria di sottoescavazione ai
primi di settembre. Ma c'è il grosso problema dei finanziamenti".
"Come noto - ha proseguito Jamiolkowski - il comitato è decaduto e la legge è in
corso di approvazione definitiva al Senato, ma viene continuamente rinviata. Noi siamo in
grado di andare avanti fino a luglio, dopodiché verranno a mancare i fondi per continuare
i lavori. Occorrono 3 miliardi quest'anno e 3 l'anno prossimo. Il problema è serio,
perché non è facile trovarli. Una soluzione rapida non si intravede. Se andrà bene
avremo i soldi a novembre. Insomma, siamo a rischio lavori".
Quale potrebbe essere la migliore soluzione per attivare i finanziamenti? "Ci
vorrebbe - ha detto il presidente del comitato - un apposito disegno di legge, invece
dell' "Omnibus" in discussione al Senato che pone la Torre di Pisa alla stregua
di altri provvedimenti in campo artistico. Se qualcuno, ad alto livello, non si prende la
briga di sbloccare la situazione, rischiamo ulteriori, gravi ritardi. Il sindaco di Pisa
si sta muovendo in più direzioni, ma non basta".
Grazie ai contrappesi e alla sottoescavazione sperimentale la Torre, come ha detto il
prof. Carlo Viggiani, membro del comitato di salvaguardia, è ritornata alla pendenza di
25 anni fa.
"Con la sottoescavazione sperimentale - ha proseguito Viggiani - che inizierà a
settembre, sempreché arrivino i tanto sospirati finanziamenti, nel giro di un anno un
anno e mezzo, la Torre si raddrizzerà di 40 centimetri, riportando la pendenza a com'era
tre secoli fa. Noi riteniamo che possa essere sufficiente per garantirle una lunghissima
vita". Terminati i lavori alla Torre saranno eliminate tutte le strutture
antiestetiche che ora fanno da salvaguardia temporanea (contrappesi di piombo alla base,
"bretelle" e cerchiatura). Resteranno soltanto le due torri piazzate dietro il
palazzo della Primaziale, ma senza i cavi d'acciaio che vanno verso il Campanile, che
saranno smontati.
Strutture, comunque, che non hanno alcun impatto visivo sulla piazza, che riacquisterà
quel meraviglioso colpo d'occhio di una volta, con la possibilità di riaprirla ai
visitatori seppure a numero chiuso.
Tanto più che sta per iniziare il rinforzo strutturale del monumento che sarà completato
in 6-7, mentre sarà avviato anche il restauro materico che richiederà tempi lunghi.
Intanto, completata la sottoescavazione preliminare, si comincerà ai primi di giugno a
togliere i cosiddetti lingotti di piombo piazzati come misura d'emergenza alla base della
Torre (i primi 3, di 10 tonnellate ciascuno). Ciò servirà a riequilibrare la Torre dopo
i 16 millimetri di raddrizzamento.
Infine è stata rinnovata la Deputazione dell'Opera della Primaziale, l'ente che
sovrintende tutti i monumenti di piazza dei Miracoli. Dei vecchi membri sono stati
confermati Pierfrancesco Pacini presidente della Camera di commercio e Ottavio Banti
docente di storia medievale all'Università di Pisa.
Il presidente uscente, Ranieri Favilli, lascia per motivi personali. I cinque nuovi membri
sono l'ex sindaco di Pisa Piero Floriani, il direttore della Scuola Normale Superiore
Franco Bassani, Giovanna Giannmi dirigente della prefettura di Pisa e segretaria della
commissione degli esperti per la Torre di Pisa monsignor Ferdinando Verona e Enrico
Casini, già presidente della Camera di commercio di Pisa. Presto si eleggerà il
presidente: dovrebbe essere Pierfrancesco Pacini. |