Rassegna stampa sui lavori alla Torre di Pisa dal 1995 ad oggi News about the Leaning Tower of Pisa since 1995 |
23 maggio 1999 - La Nazione
Diminuisce di più la
pendenza, recuperati 16 millimetri, pari a 25 anni. E a settembre si dovrebbe partire per
l'ultima fase del raddrizzamento Il professor Jamiolkowski ha chiesto altri 6 miliardi al Ministero per i Beni Culturali, ma per il momento non ha ottenuto niente Forse saranno utilizzati i fondi dell'8 per mille, i quali, però, saranno disponibili soltanto a partire dal novembre prossimo Convegno internazionale alle Benedettine l'8 e il 9 luglio cui parteciperanno 250 esperti provenienti da tutto il mondo. Ora che i "medici" hanno trovato la cura per la
Torre, mancano i soldi per comprare quei "rimedi" che potrebbero salvarla. Sei
miliardi in tutto, tre per quest'anno e altrettanti per il prossimo è la cifra necessaria
a concludere i lavori. Il ministro per i beni culturali Giovanna Melandri, durante la sua
visita a Pisa, aveva promesso che avrebbe risolto la situazione nel giro di poco tempo, ma
ieri si è conclusa l'ultima riunione del comitato e del finanziamento non c'è neanche
l'ombra. "A luglio finiremo gli ultimi soldi rimasti e dopo i lavori inevitabilmente
si bloccheranno", ha detto ieri mattina il professor Michele Jamiolkowski,
coordinatore del gruppo internazionale che dal 1990 si sta occupando del monumento.
"Proprio adesso che la situazione è positiva sul piano tecnico, si rischia di
vanificare tutto per una cifra che è assolutamente irrisoria rispetto ai risultati che si
otterrebbero". A quanto sembra le casse del ministero sono proprio vuote: niente più
fondi speciali per far fronte alle emergenze. Per avere i sei miliardi bisogna dunque
seguire due strade. La prima è quella di un disegno di legge. Ma non si può certo dire
che questa sia una scorciatoia, perché tra la Camera e il Senato non si impiegherebbe
meno di alcuni mesi per l'approvazione. La seconda strada è invece quella dei cosiddetti
fondi 8 per mille, distribuiti ai vari ministeri dalla presidenza del consiglio. Questo
sembrerebbe essere il metodo più sicuro, ma è certo, comunque, che anche questi soldi
non potranno materializzarsi almeno fino a novembre. "Ciò significa che non saremo
in grado di dare il via alla sottoescavazione definitiva, il cui inizio era stato previsto
per il mese di settembre", commenta Jamiolkowski. "Ma in questo modo la
conclusione dei lavori slitta un'altra volta". |
Servizio di Valeria Caldelli |
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