Ma il cantiere resta chiuso
Servizio di
Valeria Caldelli
Il cantiere in piazza del Duomo resta chiuso almeno fino al mese di ottobre. Anche se il comitato, al completo dei nuovi membri, è tornato a riunirsi nella sede dell'Opera della Primaziale, il "consorzio" che ha il compito di svolgere materialmente i lavori non può operare perchè la sua convenzione è scaduta e sono ancora in corso le procedure burocratiche per rinnovarla. Una "grana" in più che aggiunge altro ritardo a quello già accumulato dopo la bocciatura del decreto da parte del governo. Se tutto andrà bene si tornerà a lavorare al Campanile di Bonanno agli inizi del mese di novembre, installando lo "strallo" che sorreggerà la Torre per tutta la durata degli interventi. Il grosso cavo d'acciaio aereo sarà fissato in un cortile interno al palazzo che ospita l'Opera della Primaziale e contribuirà alla stabilità del monumento, insieme agli 800 chili di piombo e al "busto" d'acciaio, già attivi da tempo. Tutti e tre questi presidi saranno tolti non appena la Torre, grazie ai lavori, verrà considerata fuori pericolo.
Solo una volta ultimata la "strallatura" si passerà alla fase più delicata degli interventi veri e propri. Il comitato, riunito ieri per la prima volta dopo la pausa forzata e l'introduzione di nuovi ingegneri, ha discusso due giorni sui progetti ideati per ridare stabilità al Campanile e sembra che in linea di massima questi siano stati approvati. "C'è un sufficiente accordo all'interno del comitato", ha detto il professor Roberto Di Stefano. "Ma sono necessari calcoli di approfondimento. D'altronde stiamo lavorando intorno alla Torre, non si può sbagliare".
L'ingegner Luca Sanpaolesi, ordinario di scienza delle costruzioni alla facoltà di ingegneria del nostro ateneo e nuovo "medico" della Torre, parla di alcune modifiche. Non appena sarà possibile, infatti, si cominceranno una serie di prove di sottoescavazione del Campanile. Gli esperimenti già fatti nella piazza del Duomo, vicino al cimitero monumentale, hanno dato risultati positivi, ma sono stati chiesti altri saggi da realizzare direttamente sotto la Torre. "A seconda del risultato decideremo se è meglio intervenire sotto il monumento con questo metodo, oppure con quello degli ancoraggi in profondità". Evidentemente, dunque, la precedente decisione di fissare prima il Campanile con dieci cavi d'acciaio sotto le fondazioni e poi eventualmente, togliere via un po' di terreno dalla parte sovrapendenza non convince pienamente il neocomitato. La discussione è in corso, insieme a nuovi studi. E probabilmente solo al, termine della prossima riunione, fissata per il 6 e 7 ottobre, si avrà una decisione definitiva. "Gli interventi da fare sarebbero semplici se non si trattasse della Torre", dice il professor Sanpaolesi. "Ma visto che siamo di fronte ad un monumento tanto delicato e difficile bisogna avere ben presenti tutti i problemi prima di passare alla fase degli interventi definitivi".
Anche la Torre si modernizza? Probabilmente si, nel senso che tutti coloro che vorranno avere notizie sugli interventi futuri o in atto, così come dei movimenti della sua inclinazione, potranno digitare un numero sul proprio computer e saranno soddisfatti . Anche di questo si è parlato nel corso dell'incontro che si è svolto ieri all'ombra del Campanile di Bonanno. Una delle prime decisioni del neocomitato, riunito in seduta plenaria per la prima volta, è stata infatti quella di rendere il più possibile trasparenti tutti gli studi e le operazioni in atto sul monumento.
Tra le varie iniziative all'attenzione degli studiosi anche quella di attivare un sito su Internet, attraverso il quale "dialogare" con tutto il mondo, non solo a livello scientifico, ma di tutta la popolazione, che da sempre ha mostrato grande affetto nei confronti del monumento pisano. Tra l'altro si vorrebbe anche chiedere ospitalità all'Opera della Primaziale, per allestire una sorta di mostra permanente in cui esporre i vari progetti allo studio del comitato.
E ancora una volta si torna a parlare del convegno Unesco, da svolgere a Parigi, attraverso il quale spiegare diffusamente la situazione della Torre e le soluzioni più adatte per mantenerla in vita. «Questo Campanile non è solo italiano, ma fa parte del patrimonio mondiale», ha commentato il professor Roberto Di Stefano. «Infatti I'Unesco segue molto da vicino i nostri lavori e noi siamo in costante contatto con loro.
Purtroppo adesso abbiamo perso un anno a causa dei ritardi con cui è stata approvata la nuova legge. Menomale che abbiamo trovato nella Prefettura pisana un referente attivo e capace. Ma abbiamo ancora bisogno di un po' di tempo per avviare tutte le pratiche che consentiranno di riprendere legami e contatti".
[V.C.]
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