TORRE/INCONTRO DEL MINISTRO PAOLUCCI CON IL COMITATO
Si ai lavori. Ma non ci sono soldi
Il progetto è quello di installare gli ancoraggi e poi procedere
con la sottoescavazione
Il ministro Antonio Paolucci al capezzale della Torre - come riportiamo in
prima pagina nazionale - ha promesso soldi e certezze legislative per il
comitato. "Anche se sono un ministro dimissionario di un governo dimissionario,
non possiamo certo permetterci di dimenticare questo monumento", ha detto. "I
soldi? Troveremo i dodici miliardi in più che sono necessari". Scettici
gli ingegneri e gli storici dell'arte che compongono il comitato, i quali
minacciano le dimissioni, se non potrano lavorare con la necessaria sicurezza
legislativa, oltre che finanziaria. Intanto è stato messo a punto il
progetto definitivo per il consolidamento del campanile di Bonanno. Gli
esperimenti in atto da mesi nel sottosuolo della piazza del Duomo hanno infatti
dato una risposta favorevole per quanto riguarda il metodo della
sottoescavazione.
La Torre sta bene. In questi ultimi mesi gli strumenti non hanno registrato
movimenti significativi e adesso tutto è pronto per riprendere i lavori
interrotti lo scorso settembre, quando improvvisamente il campanile si
inclinò di alcuni decimi di millimetro in poche ore. Non appena saranno
risolti i problemi economici e quelli legislativi ricominceranno gli interventi
alla base del monumento per proseguire l'anello di calcestruzzo al quale
applicare i dieci ancoraggi che avranno la funzione di sostenere la Torre
durante i lavori di sottoescavazione. Poiché non sarà possibile
toccare le fondamenta del lato sud, un cavo resterà in buona parte
esterno, dentro il catino. In compenso sara eliminata la "torre" di piombo, che
adesso ha raggiunto le 900 tonnellate di peso. Gli ancoraggi dovranno servire
per sostenere il monumento durante i lavori di sottoescavazione, che dureranno
probabilmente molti mesi. E poiché questi "tiranti" sotterranei
potrebbero non essere sufficienti, il comitato ha predisposto l'installazione
di uno "strallo", cioè un cavo aereo da applicare all'altezza del terzo
loggiato. "E già tutto pronto", ha spiegato il professor Jamiolkowski.
"Ma lo strallo sarà messo in funzione solo in casi di emergenza".
Tra l'altro il comitato ha previsto anche alcune opere per la regimazione delle
acque piovane nella piazza del Duomo. "La Torre ha dimostrato di essere
sensibilissima alle piogge, sopratutto quando queste allagano il catino", ha
detto il professor Giorgio Macchi, uno degli ingegneri del comitato. "Si tratta quindi
di organizzare un sistema di drenaggio adeguato".
Soddisfatto dell'incontro e dei suoi risultati il sindaco Piero Floriani, che
ieri mattina ha assistito ai lavori della commissione insieme al ministro
Paolucci. "Noi eravamo pronti a fare una campagna di stampa violenta se non ci
fossero state risposte serie da parte del governo centrale", è stato il
suo commento. "Ora chiederemo che anche la Cee e l'Unesco che prendano
coscienza del problema"
TORRE / IL BILANCIO
Già spesi 22 miliardi
Sono 22 i miliardi spesi fino ad oggi per i lavori alla Torre. Questi fanno
parte della tranche di 40 miliardi stanziata inizialmente dal governo. Altri
dieci miliardi di questo finanziamento sono disponibili, ma ancora bloccati
dopo un pignoramento. I restanti otto sono serviti per l'Opera del Duomo e
altri capitoli di spesa. Per concludere i lavori il comitato ha chiesto altri
12 miliardi. In totale il consolidamento costerà 52 miliardi.
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