ESEGUITI LAVORI PER SETTE
MILIARDI: MANCANO I FONDI PER PAGARLI
La Torre in un mare di debiti
Il Comitato minaccia di autosospendere se non avrà i
finanziamenti entro due mesi
Servizio di
Valeria Caldelli
La Torre affoga nei debiti. Niente più soldi per la bella
ammalata che ogni volta riceve grandi promesse di guarigione mai trasformate in
realtà, quando per motivi tecnici, quando per questioni politiche e
burocratiche. Questa volta a fermare il cammino del comitato verso il progetto
che dovrebbe salvare la vita al campanile c'è la mancanza di
finanziamenti. Anzi. Peggio ancora: ci sono i debiti. Alcune ditte attendono
infatti da mesi il pagamento di una serie di lavori, per un totale di sette
miliardi. Ma ciò che era rimasto dei fondi assegnati alla Torre nel
1990, cioè dodici miIiardi dei 40 complessivi, è andato in
"perenzione". Una brutta parola che significa una cosa ancora più brutta
per il futuro del monumento. Vuol dire, cioè che quei soldi seli
è ripresi lo Stato perché non sono stati spesi entro i cinque
anni stabiliti. Come se non bastasse anche i dodici miliardi ulteriori
assegnati al campanile alla fine del l995 non sono disponibili per motivi
burocratici e oscuri. Quindi il comitato è "a secco" e minaccia di
autosospendersi se entro il 25 novembre, data stabilita per la prossima
riunione, questo problema non sarà stato risolto una volta per tutte".
Ma i problemi non finiscono qui. Ai quattordici "saggi" nominati al capezzale
della Torre è venuto a mancare anche il "braccio operativo" cioè
la segreteria tecnica amministrativa, che aveva il compito di rendere operative
le decisioni del comitato. Ebbene, questo organismo non è stato
rinnovato dal decreto e adesso qualsiasi iniziativa non può andare in
porto perché anche sul piano amministrativo è tutto fermo. "Il 9
luglio scorso siamo stati ricevuti dal vice primo ministro Walter Veltroni, il
quale ci ha rinnovato la fiducia del governo, promettendoci che avrebbe risolto
questi problemi nel giro di una decina di giorni", ha raccontato il professor
Jamiolkowski ieri mattina, al termine della riunione del comitato. "Non sono
passati giorni, ma settimane e mesi, e niente è cambiato. Non è
corretto essere investiti di un incarico di così grande
responsabilità e poi avere le mani legate".
A dispetto di tutte le polemiche la salute della Torre è comunque
migliorata. Lo ha assicurato ieri mattina Jamiolkowski, capo dei suoi "medici",
il quale ha annunciato che in questi ultimi mesi la pendenza è regredita
di 2,7 millimetri, recuperando il terreno perduto nella "notte di paura" di un
anno fa. "Siamo pronti ad affidare i lavori per il rifacimento delle fognature
intorno alla Torre, per riprendere l'installazione dei dieci ancoraggi e per
cominciare una fase preliminare di sottoescavazione. Abbiamo anche già
predisposto gli attacchi per due cavi aerei, adatti a sostenere il monumento in
caso di difficoltà. Ma tutto questo resta bloccato in attesa dei soldi e
dello strumento amministrativo".
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