IL COMITATO PER LA SALVEZZA DELLA TORRE
IERI SI E' RIUNITO ED HA SCRITTO A PRODI
"Se c'e' un'emergenza siamo perduti"
Senza soldi e senza tecnici nessuno è in grado di fare interventi.
Sollecitata l'approvazione della legge
Servizio di
Valeria Caldelli
Jamiolkowski scrive a Prodi e gli chiede di sollecitare l'approvazione del
disegno di legge sulla Torre, così da poter riprendere i lavori
bruscamente interrotti un paio di mesi fa in seguito alla "bocciatura" del
decreto da parte del Parlamento. Il presidente del comitato, nonostante sia
ormai privo di mezzi tecnici e finanziari per eseguire qualsiasi intervento sul
monumento, ha convocato ugualmente gli studiosi italiani che fanno parte della
commissione. La riunione, imprevista e senza nessuna copertura finanziaria, si
è svolta ieri mattina nei locali dell'Opera della Primaziale per
concludersi con una lunga missiva già inviata al presidente del
Consiglio. La preoccupazione del professor Jamiolkowski e dei suoi colleghi
riguardano la situazione di "stallo" in cui si è venuto a trovare il
disegno di legge sulla Torre. Essendo infatti cominciata la discussione sulla
finanziaria, tutti gli altri provvedimenti che contengono stanziamenti di soldi
sono stati momentaneamente sospesi. Si presume che possano riprendere a
gennaio, a meno che il Governo non conceda alla Torre una deroga ad'emergenza".
Così il comitato ha scritto a Romano Prodi, facendo anche riferimento ad
una frase contenuta nella relazione tecnica presentata dal Governo
sull'argomento. "L'attuale comitato resta in carica fino all'approvazione della
nuova legge", recita infatti la relazione.
Ma Jamiolkowski e gli altri del comitato hanno puntualizzato nella loro lettera
di trovarsi in una condizione di completa immobilità. "A parte il fatto
formale che avrebbero dovuto comunicarci ufficialmente di essere ancora in
carica", ha detto Jamiolkowski, "c'è anche una questione sostanziale.
Quella frase lascia infatti sulle nostre spalle tutta la responsabilità
della sicurezza del campanile. La questione non è da poco perché
di fronte a qualsiasi emergenza o a qualsiasi problema il comitato non ha
alcuna possibilità di intervenire. Infatti non abbiamo più soldi,
poiché ci sono stati confiscati, non abbiamo una segreteria
amministrativa, e non abbiamo neanche più il braccio operativo
perché la convenzione con il Consorzio è ormai scaduta".
Al capezzale della Torre restano dunque soltanto i suoi "medici" italini, anche
se non hanno più né "bisturi", ne "farmaci" da somministrargli.
Ma lei sembra consapevole del fatto che non è il momento giusto per fare
brutti scherzi. Infatti se ne sta tranquilla, senza muoversi neanche di un
decimo di millimetro. "Abbiamo controllato il monitoraggio", ha detto
Jamiolkowski. "E da questo risulta per fortuna che la Torre si comporta bene.
Certo, non si può dire che è stabile, però è
ferrna, nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli. E questo non è
un fatto da poco". Non resta che sperare che anche lei, come il comitato,
aspetti l'approvazione del disegno di legge prima di dare altri segni di
cedimento.
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